Come scegliere l'amplificatore TV

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Che cos'è?

L'amplificatore TV è un elemento attivo dell'impianto. Il suo scopo è quello di incrementare il livello del segnale al fine di compensare le perdite maturate durante la distribuzione. Prima di arrivare alle prese, infatti, il segnale TV compie un percorso lungo il quale la presenza di componenti passivi (cavo, divisori, derivatori, ecc...) ne attenua il livello.
Le norme hanno fissato alla presa i livelli minimo e massimo da rispettare per consentire il corretto funzionamento dei tuner. Approssimativamente, il livello medio del segnale Digitale Terrestre dovrebbe essere ricompreso tra i 45 e 75 dBuV.
In quanto componente attivo, l'amplificatore necessita di una fonte di alimentazione che può essere interna (amplificatore autoalimentato) o esterna (mediante alimentatore separato).

Quando si usa?

Il funzionamento dell'amplificatore si basa su componentistica elettronica non lineare. La presenza di transistor è generatrice di rumore e disturbi vari. Per tale motivo, è consigliabile utilizzare un amplificatore solo se strettamente richiesto.
Di seguito i passaggi logici da seguire per capire se sia necessario o meno usare tale dispositivo:

  • misurare il livello medio del segnale in antenna, prendendo nota dei picchi più alti e di quelli più bassi;
  • utilizzando le schede tecniche dei costruttori, aggregare i dati di attenuazione relativi al cavo coassiale, ai divisori, ai derivatori e alle prese TV presenti nell'impianto;
  • ottenuta l'attenuazione complessiva con riferimento alla presa più lontana, verificare se, sottraendo tale valore a quello mediamente misurato in antenna, si verifichi che il livello risultante sia inferiore alla soglia minima prestabilita.

Come sceglierlo?

La scelta del tipo di amplificatore da utilizzare richiede un'attenta analisi della scheda tecnica. I parametri fondamentali sono:

  • Tipologia degli ingressi. L'ingresso è la porta dove fisicamente viene collegata l'antenna. In base ai tipi di antenne utilizzati e alle caratteristiche di ricezione della zona, sceglieremo l'amplificatore i cui ingressi gestiscono bande passanti adeguate alle esigenze di installazione. Esistono amplificatori con ingresso unico Log in grado di far passare tutta la banda televisiva (Bande III + IV + V), ovvero amplificatori con ingresso dedicato B.III e uno o più ingressi B.UHF (B.IV + B.V), oppure con ingressi specifici B.III, B.IV e B.V. Sono, inoltre, reperibili modelli specificatamente tarati per far fronte a situazioni particolari in cui sia necessario prelevare da una direzione solo alcuni canali: un tipico esempio è l'amplificatore con tre ingressi separati B.III, UHF-3 ch., 3 ch.
  • Guadagno e livello di uscita. Il primo, espresso in dB, indica l'incremento massimo del livello del segnale che un amplificatore è in grado di effettuare. Generalmente, il guadagno è regolabile mediante appositi trimmer che agiscono sugli attenuatori: non a caso, sulle schede tecniche è indicata anche la regolazione del guadagno (in dB). Il secondo, espresso in dBuV, indica il livello massimo di amplificazione raggiungibile senza che si verifichino fenomeni di distorsione e intermodulazione. Il dato tecnico presente sulle schede dei costruttori non è effettivo perché non tiene conto del numero reale di canali ricevuti. Al fine di non cimentarsi con formule matematiche, è prassi comune sottrarre 15 dB dal dato dichiarato per ottenere un valore prossimo alla realtà. In alternativa, è possibile sottrarre 3 dB ad ogni raddoppio del numero dei canali. Il guadagno ed il livello di uscita sono i parametri che consentono di dimensionare l'amplificatore alle esigenze della distribuzione. Distribuzioni complesse con un numero elevato di prese richiedono, generalmente, centralini con guadagno e livello di uscita più elevati.
  • Funzione AGC. Il Controllo Automatico di Guadagno è una funzione relativamente recente incorporata in diversi modelli in commercio. La possibilità di regolare automaticamente il guadagno (bypassando la regolazione manuale) rende i prodotti AGC particolarmente idonei alle zone marittime, in cui le variazioni climatiche causano repentine fluttuazioni del segnale.
  • Cifra di rumore. Indica, in dB, il grado di rumore introdotto dall'amplificatore. Il fattore di rumore è più elevato nei modelli più potenti perché proporzionale al livello di uscita.
  • Tensione di lavoro e assorbimento. La prima espressa in V, la seconda in mA, sono dati fondamentali per la scelta dell'alimentatore nel caso di alimentazione esterna.
  • Possibilità di telealimentazione. Molti modelli dispongono della funzione di telealimentazione su ogni singolo ingresso. Agendo sull'apposito dip-switch o chiudendo il contatto, è possibile inviare tensione ad un eventuale preamplificatore o dipolo attivabile.

Molta varietà

Esistono in commercio innumerevoli modelli adatti ad ogni tipo di esigenza.
Per gli impianti domestici individuali, i più diffusi sono gli amplificatori da palo. Dotati di chassis plastico che li protegge dalle intemperie, questi dispositivi richiedono l'installazione di un alimentatore separato a valle.

Altra tipologia molto diffusa sono gli amplificatori da interno. Si tratta di prodotti dotati, generalmente, di ingresso unico a larga banda e alimentazione a bordo (auotalimentati). Possono essere utilizzati come amplificatori di linea o retro TV.

Negli impianti con distribuzioni ramificate si utilizzano, solitamente, i centralini TV, dispositivi caratterizzati da livello di uscita e guadagno elevati. Questa tipologia necessita di uno spazio installativo interno.

Negli ultimi tempi hanno suscitato grande interesse le centrali TV programmabili. Sono prodotti dedicati all'utilizzo professionale che consentono di svolgere, in maniera versatile ed intuitiva, operazioni tecnicamente complesse (equalizzazione e spostamenti in frequenza).

Meritano, infine, un cenno particolare i preamplificatori, dispositivi dotati di un fattore di rumore molto contenuto a fronte di un guadagno e di un livello di uscita anch'essi contenuti. In presenza di segnali con livello molto basso, sono utilizzabili come step di preamplificazione in abbinamento ad amplificatori dotati della funzione di telealimentazione.

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