Come ridurre i disturbi in antenna
In questo articolo faremo riferimento ad una particolare tecnica utilizzata in antennistica che consente di ridurre i disturbi in antenna e quindi l'effetto di interferenze dovute a cammini multipli (echi) o a segnali con la stessa frequenza provenienti da direzioni secondarie (isofrequenze).
E' bene ricordare che un'antenna non è in grado di discriminare in maniera assoluta la direzione di massima provenienza del segnale. Sebbene in maniera più attenuata, l'antenna può ricevere segnali potenzialmente interferenti anche lateralmente: questa capacità dipende dall'apertura del lobo principale e dalla forma dei lobi secondari. Caratteristiche che sono, generalmente, descritte dai costruttori mediante i diagrammi di radiazione.
Rispetto al segnale diretto, i segnali interferenti possono giungere in antenna con un certo ritardo o, addirittura, in anticipo. Sebbene in ambito di Digitale Terrestre esiste il concetto di Intervallo di Guardia (i segnali in ritardo ricadenti all'interno di esso sono “tollerati”) che rende tale trasmissione più robusta rispetto a quella analogica, disturbi con ritardi eccessivi non riescono ad essere gestiti e sono causa di degrado.
La tecnica dell'accoppiamento consente di restringere il lobo principale di ricezione così da attenuare il segnale interferente. Mediamente si riesce ad incrementare il guadagno di 3 dB e ad attenuare il disturbo di 15 dB (in alcuni casi anche 20 dB).
L'accoppiamento permette di raggiungere i risultati sperati se la direzione di provenienza dell'interferenza è unica e non si verificano variazioni di livello importanti.
Meccanicamente consiste nell'utilizzo di 2 antenne identiche, collegate ad un accoppiatore mediante dei cavi di uguale lunghezza.
La realizzazione del sistema è abbastanza complessa. La distanza tra le antenne non è discrezionale, ma è in funzione della lunghezza d'onda (λ) e dell'angolo di incidenza dell'interferenza (θ). Inoltre, l'installazione richiede di essere perfezionata sperimentalmente attraverso l'ausilio di un analizzatore.
Per facilitare il lavoro di messa in opera, alcuni costruttori hanno messo a punto dei kit che comprendono, oltre alle antenne e all'accoppiatore, anche dei bracci di lunghezza adeguata.